LeBron chiude con 37 punti il match perso in rimonta dai Lakers, che si fanno travolgere da un Morant da 41 punti e incassano la sesta sconfitta delle ultime 7 gare. Vincono i Suns contro OKC (grazie a 38 punti Booker), mentre Utah batte Portland (nonostante i 32 punti di Lillard). Metu segna sulla sirena la tripla della vittoria sui Mavs, mentre Boston non fa mai canestro da lontano e perde contro i Clippers. Chicago batte di nuovo Atlanta, mentre ci sono successi anche per Charlotte e New York. Infine, viene rimandato il match tra Miami e San Antonio (la decima partita di stagione a essere rinviata) perchè la franchigia della Florida non ha a disposizione abbastanza giocatori tra infortuni e Covid.
Ecco qui di seguito tutti i risultati della notte:
- GRIZZLIES vs. LAKERS (104-99). Sesta sconfitta delle ultime 7 gare per i Lakers, che perdono nonostante il +14 di vantaggio di metà terzo quarto (segnando 6 triple totali in una singola frazione), travolti dalle giocate di Ja Morant, che ha chiuso in crescendo. Per i padroni di casa è la terza vittoria di fila, consolidando il quarto posto a Ovest. Protagonista è il n°12, con 41 punti, 13/27 al tiro, 6/7 dall’arco e 10 rimbalzi, tutti distribuiti nei momenti di maggiore bisogno. Morant, infatti, segna 25 punti nel secondo tempo, di cui 14 nel terzo quarto, mandando poi a segno 11 degli ultimi 15 punti di Memphis. A rispondergli dall’altra parte è LeBron James, che festeggia in anticipo i suoi 37 anni, regalandosi 37 punti, 13 rimbalzi, 7 assist, 2 recuperi, 2 stoppate e 8/14 dall’arco. Il n°6 fa letteralmente di tutto nei suoi 38 minuti in campo, raccoglie il suo sesto trentello consecutivo e non mostra segni di cedimento. Peccato che i Lakers non riescano a stagli dietro, sprofondando sul 17-19 di record, all’ottavo posto a Ovest). C’è spazio per Russell Westbrook di raccogliere l’ennesima tripla doppia di stagione (di cui si è tanto discusso nei giorni scorsi, con il battibecco a distanza tra lui, Towns e Green), da 16 punti, 10 rimbalzi e 12 assist in 40 minuti, mentre a rubare la scena è Dwight Howard, partito in quintetto e con un +17 di plus/minus nei suoi 16 minuti in campo. Questa era una partita da giocare con un centro vero, ma i Lakers continuano ad essere costretti a fare di necessità virtù.
- KNICKS vs. PISTONS (94-85). Serve il 30-14 di parziale nell’ultima frazione e il contributo di una panchina da 65 punti totali per battere in trasferta la peggior squadra NBA e rilanciare una stagione altalenante. L’unico giocatore in doppia cifra del quintetto degli ospiti è RJ Barrett, autore di 15 punti con 5/12 al tiro. Di nuovo opaco Kemba Walker. In 20 minuti, 2 soli punti e 1/5 al tiro. La guida del quintetto Knicks viene quindi affidata ad Alec Burks in uscita dalla panchina, che mette 34 punti, 12/17 al tiro, 5/8 dall’arco, un paio d’assist e 3 recuperi, perfettamente corroborato da un Immanuel Quickley da 18 punti, nonostante un 4/13 dal campo. Basta guardare i plus/minus delle riserve Knicks per comprenderne l’impatto. Tutte con almeno +27, mentre per McBride (nonostante ben 0 punti segnati) addirittura +39. Chi invece realizza invano il suo massimo di carriera è Saddiq Bey, autore di 32 punti, 6/13 dall’arco, 9 rimbalzi e 3 assist, a cui si aggiungono i 31 di Hamidou Diallo (massimo di stagione) con 13/19 al tiro, 13 rimbalzi, 4 assist e 4 recuperi. Grande partita anche la sua, ma che non cambia per una squadra in difficoltà a livello di risultati e ancora colpita dalle assenze.
- CLIPPERS vs. CELTICS (91-82). Eric Bledsoe segna 10 dei suoi 17 punti nell’ultimo quarto, con la tripla decisiva che permette ai Clippers di vincere a Boston, godendosi i 23 punti e 10 rimbalzi di Marcus Morris e i 17 a testa di Terance Mann e Luke Kennard. Los Angeles, senza i suoi due All-Star, torna a sorridere dopo 2 ko e sale al sesto posto a Ovest. I Celtics invece devono fare i conti con la rotazione ridotta al minimo causa Covid, senza Tatum e altri 5 giocatori in quarantena. SI giustificano in parte così i soli 82 punti della squadra, con il 9% da tre punti (la seconda peggiore percentuale di sempre per una squadra con almeno 40 tentativi). Unico a salvarsi è Jaylen Brown, con 30 punti e 8 rimbalzi, ma 1/13 dalla lunga distanza.
- BULLS vs. HAWKS (131-117). Basta e avanza tutto il quintetto in doppia cifra ai Bulls, guidati da 25 punti di LaVine, 20 e 8 assist di DeRozan e le doppie doppie di Vucevic (16 punti e 20 rimbalzi) e White (17, con 12 passaggi vincenti). Arriva così, nel giro di 72 ore, la seconda vittoria di Chicago contro Atlanta, che non va oltre i 26 punti di Trae Young e i 18 di Clint Capela. Il loro giro di 6 trasferte è iniziato nel peggiore dei modi.
- HORNETS vs. PACERS (116-108). Manca un assist alla quarta tripla doppia di carriera di LaMelo Ball, che chiude con 21 punti e 12 rimbalzi un match vinto dai suoi Hornets che provano così a rilanciare la loro rincorsa ai playoff. A beffare i Pacers è stata la partenza lenta, nonostante un quintetto tutto in doppia cifra, guidato dai 27 punti di Caris LeVert e dai 15 (con 18 rimbalzi e 7 assist) di Domantas Sabonis. A Charlotte, infatti, è bastato il 15-3 di parziale (con cui si è aperta la sfida) per mettersi al comando di una partita che hanno controllato grazie ai canestri e alle giocate di Terry Rozier, autore di 35 punti (massimo di stagione) con 13/23 al tiro, 5/9 dall’arco, 7 rimbalzi e 3 passaggi vincenti. La combinazione con LaMelo continua a funzionare e gli Hornets ora sono settimi in classifica a Est.
- SUNS vs. OKC (115-97). Devin Booker festeggia il raggiungimento dei 10.000 punti in carriera con la ventisettesima vittoria di una stagione ai limiti della perfezione, determinante nel successo in casa contro OKC, sotto di doppia cifra già nel primo quarto, in un match chiuso in crescendo, con un 30-16 di parziale nell’ultima frazione. Non bastano agli ospiti i 24 punti di Ty Jerome e i 22 di Aaron Wiggins, per un gruppo rimaneggiato dalle assenze. Alla sirena finale sono 38 punti per Devin Booker, con 12/24 dal campo, 6/12 dall’arco, 7 rimbalzi, 5 assist e un paio di stoppate. Nei suoi 36 minuti in campo viaggia sul +18 di plus/minus, uno dei sei giocatori in doppia cifra di una squadra che si gode anche i 16 punti di un JaVale McGee decisivo e i 16 di Cameron Payne in uscita dalla panchina. Sono 10 punti, 5 assist e 5 rimbalzi invece per Chris Paul, soddisfatto di come sono andate le cose fin’ora in questa regular season.
- JAZZ vs. BLAZERS (120-105). Bastano e avanzano i 22 punti e 14 rimbalzi di Gobert nel successo dei Jazz, simbolo di come siano riusciti a dominare nei pressi del ferro, in un match da 74-30 di parziale per punti in area. Dominio assoluto, a cui si sommano i 15 punti e 11 rimbalzi di Hassan Whiteside e i 21 di Rudy Gay (in uscita dalla panchina). Il modo migliore per non far pesare l’assenza dell’infortunato Donovan Mitchell e continuare a vincere. Continua il terribile periodo dei Blazers, in crisi di risultati in una stagione completamente sbagliata. Senza sette giocatori causa Covid, a guidare invano Portland ci pensano i 32 punti a testa di Damian Lillard e Norman Powell, con 23 conclusioni tentate a testa e tanti errori e passaggi a vuoto, in un match in cui i padroni di casa hanno solo inseguito. Per Portland è il decimo ko delle ultime 12 partite.
- KINGS vs. MAVS (95-94). I Mavericks si suicidano nel finale e regalano a Chimezie Metu (con un 26% in carriera da tre) un facile buzzer beater dall’angolo, da solo, con la sua squadra sotto di -2. Un passo falso che condanna i texani nonostante i 25 punti di Jalen Brunson e i 24 (con 7 rimbalzi) di Kristaps Porzingis, in un gruppo costretto ancora a fare a meno di Luka Doncic (e sotto il 50% di vittorie). Il canestro che regala il successo ai Kings permette a Sacramento di scavalcare Portland in classifica a Ovest e avvicinarsi alla zona play-in, grazie anche ai 16 punti di De’Aaron Fox e ai 14 a testa di Harrison Barnes e Davion Mitchell e di evitare così di mandare all’aria un vantaggio di +13, bruciato dai padroni di casa nel terzo quarto.