La luna gira su sé stessa in 27 giorni, 7 ore e 43 minuti: lo stesso tempo che impiega per fare un giro completo intorno alla Terra. Questo vuol dire che, ad esempio, mentre la Luna compie un quarto di giro intorno al nostro pianeta ha anche fatto un quarto di giro su sé stessa.
In pratica il periodo di rotazione della Luna attorno al proprio asse è uguale al periodo della sua rivoluzione attorno alla Terra. Tale fenomeno, chiamato rotazione sincrona, porta come conseguenza il fatto che, da Terra, si vede sempre la stessa metà della Luna. In realtà riusciamo a vedere un po’ più della metà della Luna, ossia il 59% della sua superficie, perché ci sono delle leggere oscillazioni.
Il lato della Luna opposto alla Terra è chiamato “faccia oscura o faccia nascosta”, proprio perché è nascosta alla nostra vista ma, naturalmente, il Sole illumina anche quella parte, sebbene noi terrestri non possiamo vederla.
La Luna è sensibile al fenomeno delle maree terrestri che in un milione di anni, hanno rallentato la sua rotazione al punto tale che oggi, verso il nostro pianeta, è rivolto sempre lo stesso lato. Ciò che è avvenuto è stato chiamato “blocco delle maree”.
La rotazione sincrona però non è una stranezza solo terrestre, quasi tutte le lune dei pianeti del Sistema Solare si comportano allo stesso modo.
La faccia nascosta della Luna ha un terreno molto più accidentato e ricco di crateri. Ci sono meno zone pianeggianti rispetto alla faccia che vediamo.
Gli scienziati ritengono che questo fatto dipenda dalla diversa composizione chimica dei due emisferi, quello visibile e quello nascosto.
Nel gennaio 2019 però il mistero è sparito, quando la sonda cinese Chang’e-4 è sbarcata sul lato nascosto del nostro satellite.